“Repubblica – Palermo”
24.2.2018
Si devono sciogliere le formazioni politiche che si richiamano al fascismo? Sì (lo prevede una delle Disposizioni transitorie e finali della Costituzione italiana).
Si devono processare gli esponenti di formazioni neo-fasciste che aggrediscono e picchiamo immigrati inermi e innocenti? Sì (lo prevede il Codice penale vigente).
In attesa che politici e magistrati svolgano sino in fondo il proprio dovere, dei cittadini antifascisti possono farsi giustizia da sé individuando e aggredendo esponenti di formazioni neo-fasciste? No. Non lo prevedono né la Costituzione né il Codice penale.
Lo sconsiglia fortemente anche la storia siciliana degli ultimi due secoli: i primi mafiosi si sostituivano allo Stato imbelle e corrotto per difendere i diritti dei contadini. Ma non c’è voluto molto tempo per affezionarsi al potere (impropriamente) esercitato diventando oppressori dell’aristocrazia, della borghesia e degli stessi contadini.
Legittimare, moralmente e politicamente, chi erode allo Stato anche parzialmente il“monopolio della violenza” prepara la propria fossa.
Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com