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Messaggio di avviso

 Riflettere sulle nostre origini, sulle motivazioni che ci hanno aggregato e sul progetto che vogliamo perseguire, è stato per noi una necessità imposta dall’esterno e più ancora dalla nostra struttura genetica.

Imposta dall’esterno perché, ovviamente, sin dai primi passi, ci hanno chiesto chi fossimo, come mai aggiungessimo un’ennesima sigla alle tante già presenti nel panorama del movimento antimafia siciliano: e non potevamo, né desideravamo, sottrarci alla legittima curiosità dell’opinione pubblica.

Imposta dalla nostra struttura genetica perché, essendo un luogo di elaborazione critica, non avremmo potuto sottrarre all’analisi proprio il senso della nostra missione: chi siamo e cosa ci proponiamo, alla luce di princìpi ben saldi ma tenendo nel debito conto i cambiamenti storico-sociali, politici e culturali.

L’auto-riflessione è diventata così racconto in differenti occasioni, luoghi, tempi e modalità: ne riportiamo qui di seguito alcuni.

Nel 1994 Augusto Cavadi tenne a Forlì una conferenza pubblica, nell’ambito di un Corso di formazione e orientamento alla politica organizzato dall’Amministrazione comunale, che è stata successivamente pubblicata negli Atti del Corso: L’esperienza della Scuola di formazione etico-politica “Falcone” di Palermo in AA. VV., Introduzione alla politica. Corso di formazione e orientamento per i giovani, a cura degli Assessorati alla Cultura e al Progetto Giovani del Comune di Forlì, Società editrice “Il Ponte Vecchio” , Cesena, 1997, pp. 193 – 202.

Nel 2001 Augusto Cavadi ha raccontato, sulla prestigiosa rivista milanese diretta da p. Bartolomeo Sorge, Due esperienze innovative di volontariato a Palermo (“Aggiornamenti sociali”, 2001, 3, pp. 241 – 249): una delle quali è appunto l’esperienza della Scuola di formazione etico-politica “G. Falcone”.

Nel 2005 Francesco Palazzo ha inserito l’esperienza della Scuola “Falcone” all’interno delle vicende palermitane in una intervista da lui rilasciata a Barbara Bertoncin nella prestigiosa rivista “Una città” (2005, 131) dal titolo La dignità di tutti.

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